- Documento realizzato da: Salvetti Elisa nel: 2018, pubblicato il 27/06/2018
Oscar Taboni nasce in Svizzera, a Ilanz, e lì rimane fino a quando ha tre anni, per il lavoro dei genitori. Si sposta poi con la nonna in Valle Camonica, a Malonno, dove lo raggiungeranno i genitori, che cominceranno il loro lavoro di commercianti ambulanti. Oscar segue i genitori nei mercati, e questo lo inizia fin da subito al lavoro e gli permette di sviluppare una brillante capacità di stare tra la gente. A 10 anni entra nella sua prima scuola musicale, a Malonno, dove impara a suonare prima la melodica, strumento a bocca, poi la fisarmonica, seguendo le lezioni di Renzo Chigioni, noto fisarmonicista, che lavora per l’Accademia Vivaldi di Darfo. Ho studiato con lui i primi due anni, il primo anno quasi inesistente, nel senso…non so se andavo a lezione o andavo a fare un giro per trovarlo […] e tutto nasce dalla passione, quando mi resi conto che un giorno al saggio c’erano degli amici miei che suonavano e io non riuscivo a dare nulla di quello che suonavo, [di quello] che potevo fare, perché non studiavo. Allora per orgoglio, per voglia di fare, un giorno a lezione, grazie a questo insegnante, che è stato un insegnante di vita non solo di musica, mi disse: ma tu ti sei chiesto dove vuoi andare, perché così come facciamo ad andare avanti? E in quel giorno io piansi per mezz’ora perché durante la lezione non avevo studiato proprio niente. La lezione successiva avevo cominciato a fare cose molto interessanti e fino alla fine dell’anno [ho iniziato] a studiare due tre ore al giorno, l’anno dopo ho vinto un concorso in Svizzera, un altro ancora in Svizzera, uno a Bardolino, uno a Vercelli […].
Dopo questo primo periodo di formazione, che lo porta ai suoi primi successi nell’ambito delle competizioni giovanili di fisarmonica, l’aspirazione si spinge più in là, aprendosi al mondo dell’alta formazione del Conservatorio e alla prospettiva di una dimensione professionistica, elementi che caratterizzano questa biografia più di tutte le altre: Dopodiché c’è stata una svolta, che mi ha permesso di dire: la fisarmonica va bene studiata, va bene studiata anche all’interno di questa scuola […] però da un punto di vista didattico istituzionale [qual è] la scuola di fisarmonica che ti consegni poi quel diploma, quel qualcosa che confermi tutto il tuo lavoro? Perché oggi senza un diploma né di scuola superiore né di Conservatorio non puoi esercitare un’attività didattica…e ho ricercato un po’ dove si potesse studiare la fisarmonica. Purtroppo si studiava solo all’interno del Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro. […] Era solo a Pesaro, in Italia. Il problema era: dove faccio lezione?
Comincia così a studiare a Omegna privatamente con Sergio Scappini, tutt’ora fisarmonicista del Teatro della Scala, supera gli esami e si diploma in fisarmonica con lui a Milano. Nel frattempo inizia l’esperienza sul campo, con concerti in Italia e all’estero, e continuano i successi in varie competizioni. L’orizzonte musicale si apre, grazie alla sua formazione, a repertori che spaziano dal classico al contemporaneo.
Ma la vera inclinazione di Oscar appare subito quella didattica, per la quale si impegna con ostinazione: l’obiettivo è quello di portare la formazione musicale, e quella della fisarmonica in particolare, nelle scuole della Valle Camonica. Alla base di questo traguardo c’è, da una parte, la convinzione delle potenzialità della musica come mezzo di esplorazione, educazione ma anche professionalizzazione giovanile, dall’altro la convinzione che lo strumento fisarmonica debba svincolarsi dai limiti di un genere, quello popolare e della musica da ballo, che seppur importanti, rischiano di isolarla e ghettizzarne il ruolo.
Grazie anche alla mia caparbietà che è stata devastante, cioè, se la porta me la chiudevano io cercavo di entrare dalla finestra…perché una SMIM, scuola media a indirizzo musicale, non può esistere in Valle Camonica, con la fisarmonica? Perché non può essere oggi un liceo musicale, perché non c’è il Conservatorio con la fisarmonica?
I tre obiettivi, dopo tanti sforzi, vengono infine realizzati, riuscendo a portare la SMIM all’Istituto Ungaretti di Darfo, la fisarmonica al Conservatorio G.Marenzio di Darfo, dove dal 2015 è nata, dopo una prima forma sperimentale, la cattedra ufficiale, e al Liceo di Breno, con l’indirizzo musicale nato nel 2017. Oscar si è sempre fatto promotore di questi corsi di studio, spingendo i suoi allievi a frequentare ed entrare nel mondo della didattica ufficiale.
C’è un futuro davanti, non solo fisarmonicistico ma anche umanistico se pensiamo, e tutti lo dovremmo pensare, di non pensare alla musica come fonte di reddito ma come fonte di ricchezza […]. Ci sono ragazzi che nella musica hanno ritrovato se stessi, ciò vuol dire che allora non è solo la musica per i dotati […] la musica è per tutti, dipende sempre da che insegnante hanno a monte e come gli fanno vedere l’aspetto musicale dal punto di vista proprio… vitale. […] Questo è il mio orgoglio più grande, oggi.
Oscar fa della didattica il suo punto di forza, cominciando a insegnare alla Scuola media a indirizzo musicale di Darfo, abbandonando l’insegnamento al Conservatorio di Darfo che aveva cominciato, proprio per stare vicino ai ragazzi più giovani. Parallelamente continua brillantemente la carriera di musicista professionista, e intraprende anche la carriera di presentatore televisivo, con la conduzione di alcuni programmi su televisioni locali. Nella testimonianza di Oscar però la didattica, il rapporto con gli allievi e la necessità di allargare la percezione dello strumento fisarmonica e il ruolo della musica in generale, rimangono i punti fermi più importanti: Insegnare in una scuola che mi dà soddisfazioni enormi, che ripeto, non sono solo quelle musicali, sono anche quelle relazionali…tante volte con i ragazzi imparo tante cose, si scherza si ride, si racconta la vita […] con le lezioni che facciamo, frontali, uno a uno, ci confrontiamo ma siamo anche molto più liberi di dire ciò che siamo e cosa abbiamo dentro di noi […] questo rapporto così diretto dà possibilità di confidarsi, di dire anche delle problematiche che esistono […] e aiutare questi ragazzi a crescere.
La testimonianza di Oscar non nasconde l’orgoglio per i risultati ottenuti, per i successi professionali e didattici, per il ruolo che egli ha saputo giocare nella realizzazione dei progetti di inserimento didattico della fisarmonica in Valle Camonica. Un protagonismo che sa prendere i suoi spazi e sa cederli alle storie dei ragazzi che incontra, alle nuove generazioni che si affacciano a questo rinnovato panorama musicale.
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